giovedì 7 aprile 2022

Uno spazio pubblico intitolato a Mario Savelli

Era l'8 maggio 2018 quando inviai una e-mail alla Sindaca di Castrocaro Terme e Terra del Sole con all'oggetto: PROPOSTA INTITOLAZIONE SPAZIO PUBBLICO AL CONCITTADINO MARIO SAVELLI.

08/mag/2018
a: sindaco@comune.castrocarotermeeterradelsole.fc.it
Sono con la presente a proporre al Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC) di intitolare uno spazio pubblico al concittadino Mario Savelli, stimato personaggio politico della storia del nostro Comune.
Mario Savelli, castrocarese di nascita, ha dedicato gran parte della propria esistenza in vita all’interesse collettivo, alla tutela, alla promozione, alla valorizzazione e allo sviluppo della società civile e dei beni comuni della nostra comunità locale, in quanto è stato ininterrottamente Consigliere comunale dal marzo 1946 al giugno 1970; Sindaco per quasi due legislature consecutive, da giugno 1975 a giugno 1980 e in seguito fino al 1° ottobre 1984 quando si è dovuto dimettere dalla carica di “primo cittadino” per motivi di salute poi, nuovamente Consigliere comunale nella successiva legislatura dal maggio 1985 al maggio 1990.
Mario Savelli ha dedicato complessivamente 38 anni alla vita amministrativa del Nostro Comune di cui 29 anni in qualità di Consigliere comunale e 9 anni di Sindaco.
A tal fine si propone di individuare come spazio pubblico da dedicare e intitolare alla personalità politica di Mario Savelli l’area di pertinenza del Municipio così come meglio tratteggiata con retinatura in colore rosso nell’allegata planimetria.
In alternativa a questa ipotesi, visti i meriti e gli anni di dedizione alla Nostra municipalità, si potrebbe dedicare e intitolare a Mario Savelli lo stesso edificio municipale.
Certo di poter ottenere una gradita condivisione di questa proposta invio cordiali saluti.
In fede Claudio Torrenzieri

Alcuni giorni dopo, il 15 marzo, realizzai anche un post su questo blog: INTITOLARE UNO SPAZIO PUBBLICO AL CONCITTADINO MARIO SAVELLI

La proposta inviata alla Sindaca era corredata da una scheda biografica e per non lasciare nulla al caso stampai il tutto e lo consegnai al protocollo comunale.

Tre mesi dopo nessuna risposta. Per cui inviai una seconda e-mail alla Sindaca chiedendo di poter avere riscontro di due mie proposte (una riguardava un progetto di allestimento per il Palazzo Pretorio di Terra del Sole e l'altra era appunto la proposta di intitolazione a Mario Savelli):
mar 10 lug 2018
a: sindaco@comune.castrocarotermeeterradelsole.fc.it
Sono a richiedere un suo riscontro alle mie proposte che le ho inviato e presentato già molto tempo fa di cui non ho saputo più niente!
La prima proposta era relativa a una bozza di progetto per un allestimento di Palazzo Pretorio a Terra del Sole dedicata alle antiche cartografie (e non solo), di cui le ho consegnato copia a stampa in occasione di un colloquio presso il Suo ufficio comunale.
La seconda proposta era relativa alla intitolazione di uno spazio pubblico al concittadino Mario Savelli (inviata per email l'8 maggio scorso).

Da allora sono trascorsi inultimente gli anni (ben quattro) e solo pochi giorni fa (5 aprile 2022) sulla pagina facebook dell'Ufficio turistico IAT Castrocaro Terme (chissà perché manca il riferimento a Terra del Sole?) compare un articolo del Resto del Carlino in cui il Vice-Sindaco annuncia per la cittadella medicea importati e significativi finanziamenti (milioni di euro) per il restuaro di parti della cinta muraria, di Porta Romana (che è già stata oggetto in passato di altri interventi), del bastione di Santa Maria facendolo "diventare un polo museale, turistico e culturale". 


Nel merito sarebbe interessante, dato che siamo alla vigilia della campagna elettorale, sapere se oltre al "contenitore" questa maggioranza di "centro-sinistra" ha anche in mano il "contenuto" da realizzare. O forse come al solito i soldi pubblici ci sono per cuocere i "mattoni" e tirar su i "muri" ma quasi mai per il "condimento"!

Ma per tornare al tema di questo post occorre sottolineare che il Vice-Sindaco, nell'articolo-intervista in questione annuncia anche che, da cittadino, gli "piacerebbe che la piazza venisse intitolata al nostro caro don Enzo Donatini, che tanto si era battuto per la demolizione [di un fabbricato all'interno delle mura] e la valorizzazione della cittadella".
Da cittadino sono ovviamente molto contento di questa proposta, dato che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Don Enzo e con cui spesso mi sono scontrato proprio sui contenuti della Storia del Nostro paese. Vedi in proposto il post Terra del Sole un ciclostile "antico"   

Perciò, da cittadino, faccio notare che questi amministratori, prima di fare promesse dal sapore pre-elettoralistico, dovrebbero dare risposte in ordine di tempo ad altre proposte che giacino da tempo dimenticate nei loro cassetti delle meraviglie.

PER SCARICARE L'ISTANZA IN PDF CLICCA QUI

 

 


Terra del Sole un ciclostile "antico"

 Terra del Sole un ciclostile "antico"

 

 



 

 

 



“La città ideale - Fortezza della Romagna fiorentina” uscì in prima edizione nel 1979.

Copertina rigita in tela con sovracoperta illustrata. Un librone bello grosso, 438 pagine, con illustrazioni in bianco e nero “fuori testo”.

L’autore, Don Enzo Donatini, parroco di Terra del Sole.

Conservo di quella “prima” due copie, una ancora intonsa, mai sfogliata, l’altra letta e riletta, “vissuta”, con tanti paragrafi e note al testo che ho minuziosamente sottolineato per memorizzarne i contenuti da approfondire e indagare con più precisione.

Credo che quel libro sulla Storia del mio paese sia stata acquistata da tutti i terrassolani miei compaesani e sia presente in tante biblioteche domestiche.

Nel tempo, in seguito alle tante presentazioni pubbliche, ai confronti con l’autore, ai tanti dibattiti critici, alle ricerche storiche e d’archivio che si sono susseguite da “quella prima opera”, Don Enzo ha fatto ristampare altre edizioni, integrate aggiornate in diversi passaggi.

Nella sostanza, nel fondo della narrazione, in quella ricerca storica è però rimasta evidente la passione e l’amore che Don Enzo ha espresso nei confronto del Nostro paese, della Nostra cittadella fortificata medicea, di impronta toscana in terra di Romagna.

    Già dalla prefazione della prima edizione Don Enzo dichiara apertamente che tutto il contesto che riguarda la nascita e lo sviluppo storico e sociale, urbanistico e artitettonico è figlio di un umanesimo che si è materializzato a Terra del Sole.

Una visione molto idealizzata che in molte parti della sua ricerca ha portato a enfatizzare abbandonando lo spirito critico e distaccato che dovrebbe ispirare e orientare il ricercatore storico.

    Ma Terra del Sole è stata per Don Enzo una seconda madre, una seconda famiglia, sicuramente una casa e la sua “passione” è probabilmente comprensibile e giustificata.

Terra del Sole ha accolto Don Enzo, appena ordinato sacerdote, fin dalla primavera del 1944 mentre imperversava la guerra. Dieci anni dopo subentra come arciprete della chiesa parrocchiale di Santa Reparata, posta al centro, nel cuore, della cittadella fortificata, difronte alla piazza e al Palazzo Pretorio.

Don Enzo ha amato profondamente Terra del Sole forse anche di più degli stessi terrassolani autoctoni.

    Oltre al suo tipografico saggio storico su Terra del Sole conservo, con gelosia, ingiallito dal tempo, un ciclostilato su fogli delicati, come di carta velina, di quelli fatti con la stampante che era in canonica e con cui si stampavano anche i bollettini domenicali. Sei pagine, in un formato oggi non più in circolazione, dattiloscritte e con alcuni disegni fatti a mano.  Terra Del Sole Cittadella Medicea, un “ciclostilato in proprio”, datato 7 Giugno 1958, poco più di due mesi prima che io nascessi nel “borgo di sotto”.

Sono forse uno degli ultimi nati in paese, con l’ausilio della balia e non all’ospedale forlivese. Sono stato bazzettato da Don Enzo che mi ha anche cresimato.

Ho frequenato l’asilo delle suore, in parrocchia ho fatto il “catechismo”, sono stato anche chierichetto alle messe di Don Enzo e l’ho accompagnato alle benedizioni pasquali nelle case del paese. Ho partecipato a tutte le iniziative della parrocchia, dalle “colonie estive” alle gite a Monte Paolo, ai campeggi sull’Appennino. Alle recite natalizie nel teatrino del “Calderone” impersonavo sempre Gesù bambino. Ho frequentato le scuole elementari quando erano ancora dentro al Palazzo Pretorio. Don Enzo è stato anche il mio insegnante di religione alle scuole medie.

A noi bambini Don Enzo ci ha sempre raccontato, fatto conoscere e amare il Nostro piccolo paese, come fosse un gioiello antico e prezioso da preservare con gelosia.

Assieme ai coetanei ho “esplorato” ogni angolo della fortezza, dalle gallerie delle “casematte” alle cantine e ai solai delle case nei borghi.

Poi crescendo sono uscito da “dentro le mura” e ho conosciuto anche altri appassionati di storia locale, come il laico Abramo Tronconi al quale si deve la prima biblioteca comunale. Abramo si è adoperato attivamente  per salvare dalla polvere degli scantinati del municipio i documenti antichi che sono diventati l’Archivio storico di cui mi vanto di aver avuto l’onore di inaugurare.

Ho sempre reso pubbliche le mie critiche, costruttive e non polemiche, verso la ricerca storica di Don Enzo su Terra del Sole impostata con quella sua lente un po’ deforme di chi ha scritto una grande dedica d’amore.

Ma riconosco a Don Enzo il merito enorme di aver fatto emergere in noi terrassolani l’amore verso il Nostro paese. Forse quel vecchio ciclostilato è la prima vera prova di stampa della passione di Don Enzo.

[Don Enzo Donatini, Londa (FI), 19/04/1920 - Terra del Sole (FC) 17/09/2016]

 Forlì, 7 aprile 2022 - Claudio Torrenzieri